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Il Ritorno alla Terra dei Padri ha finalmente inizio.

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Il meraviglioso viaggio che ricongiungerà la comunità della città giuliana di Sardegna con le terre da cui giunsero le famiglie che diedero vita a
questo meraviglioso esempio di integrazione ed inclusione partirà domenica 30 luglio da Fertilia, dopo una breve cerimonia che si terrà nel porto di Alghero.
Dopo una lunga preparazione, necessaria ad affrontare le oltre 800 miglia di navigazione, l’imbarcazione Klizia solcherà le rotte della storia, per compiere un’impresa dal sapore romantico.

Traspare emozione dal volto del Comandante Giulio Marongiu, esule che salutò per l’ultima volta la città di Pola a soli 8 anni. Non è mai più voluto tornare nella città in cui è nato, troppo il dolore per le sofferenze patite dalla sua famiglia, cui si aggiunge forse la paura di non riconoscere più le vie in cui da bambino correva spensierato con la sorella Laura e con gli amici.
Ma oggi, alla soglia degli 85 anni, che festeggerà proprio mentre con il suo equipaggio solcherà le acque della riviera laziale, è arrivato il momento di fare i conti col passato, per chiudere quel cerchio che lo ha visto protagonista di una vita ricca di alterne vicende, tipica di quella comunità del confine orientale.
Giulio, insieme ad un equipaggio composto dal figlio Federico, da Mauro Manca, anch’egli figlio e nipote di esuli fiumani e Giuseppe Bellu, rappresentante della numerosa comunità veneta e ferrarese che trasformò Fertilia e la paludosa laguna del Calich in un luogo fertile e produttivo, questo viaggio lo vuole fare a tutti i costi. “Mio figlio ed i suoi amici mi hanno convinto che è giusto tornare, ed io devo riuscirci!”.

Dopo aver mollato gli ormeggi dal porticciolo di Fertilia, protetto sin dal 1957 dal Leone alato di San Marco, ed aver salutato la Città di Alghero, l’imbarcazione passerà sotto la scogliera di Capo Caccia, baluardo a nord del golfo di Alghero, diretta verso Stintino, prima tappa del viaggio. Il viaggio proseguirà toccando i porti di Castelsardo, antica roccaforte dei Doria, Santa Teresa di Gallura, ultima tappa sarda del viaggio, Solenzara e Bastia in Corsica, dell’Isola di Capraia, di Livorno e dopo due tappe a Punta Ala ed a Porto Ercole sarà la volta di Civitavecchia. Proprio nel porto laziale il 13 agosto l’equipaggio festeggerà l’ottantacinquesimo compleanno del suo comandante, prima di proseguire per Fiumicino, Anzio e Gaeta, ultima tappa tirrenica che ospitò ben 3 campi profughi in cui transitarono migliaia di esuli di Istria, Fiume e Dalmazia.

Partenza Klizia

“Qui a Gaeta, nella Caserma Cavour, oggi Scuola Navale della Guardia di Finanza, nacque nel 1951 mia madre” – ci racconta Mauro Manca, membro dell’equipaggio del Klizia – “I miei nonni Mario Kucich e Leda Maucione erano esuli da Fiume ed a Gaeta stettero per circa 2 anni e mezzo prima di giungere a Fertilia”.
Il viaggio riprenderà quindi il 25 agosto da Ancona, nelle Marche, quindi Ferrara sarà la prima grande tappa del Ritorno alla Terra dei Padri. Dopo una sosta a Rimini infatti il Klizia ormeggerà a Porto Garibaldi mentre l’equipaggio si dirigerà nella Città estense, per incontrare il Sindaco Alan
Fabbri. I contadini ferraresi, insieme ai coloni veneti, trasformarono letteralmente i terreni intorno a Fertilia, dando vita ad una comunità che ha saputo distinguersi negli anni per la sua laboriosità, che ha dato vita ad una serie di produzioni agricole di grande qualità per l’epoca. Ferrara incontrerà quindi i suoi figli sardi e l’incontro sarà sancito da un brindisi con il vino delle vigne di Santa Maria la Palma, inizialmente impiantate con le barbatelle che i coloni portarono dalle loro terre natie. Fu proprio il vino insieme al duro lavoro a rappresentare un elemento di aggregazione ed una medicina per combattere la nostalgia: “Con questo viaggio non vogliamo far riscoprire solo una pagina della storia del nostro paese ancora poco conosciuta” – afferma Giuseppe Bellu, figlio di un contadino sardo e di madre veneta, – “ma desideriamo far riscoprire a chi ci seguirà il sapore di quella umanità e del duro lavoro grazie al quale i nostri Padri ci hanno regalato una vita felice, non facendoci pesare i loro sacrifici ed in alcuni casi le loro sofferenze, affrontate con dignità e con una grande determinazione”.

Lungo le coste adriatiche il Klizia riprenderà quindi la sua navigazione verso Chioggia, Città dalla quale, nella primavera del 1948, partirono 13 pescherecci con a bordo 53 famiglie di esuli fuggiti in particolare dall’Istria. Un viaggio avventuroso che li portò in Sardegna, per raggiungere Fertilia, meta voluta da un giovane prete, Don Francesco Dapiran, che come un moderno Ulisse consentì loro di trovare un luogo fertile in cui far germogliare il seme di una nuova vita. La tappa successiva sarà Venezia, la città simbolo di cui Fertilia porta le effigi rappresentate dal Leone Marciano, il più ad occidente della Serenissima, e dal Campanile della Chiesa intitolata a San Marco, realizzato per volontà di Don Francesco a metà degli anni ’50.
“La nostra identità è intimamente legata alla Città di Venezia, che con la sua influenza ha rappresentato e rappresenta ancora oggi le comunità Ferrarese, Giuliano Dalmata ed ovviamente Veneta che vivono a Fertilia” – afferma Federico Marongiu – “noi siamo orgogliosi di ciò ed infatti sulla nostra vela campeggia il Leone Alato che rappresenta Fertilia. Ovviamente questo orgoglio si unisce strettamente ad un viscerale legame che ci unisce alla Sardegna, una meravigliosa Terra di Accoglienza di cui ci sentiamo figli e verso la quale nutriamo un grande amore”.

L’imbarcazione dirigerà poi la prua verso Trieste, capitale morale dell’esodo, che rappresenterà un primo ricongiungimento con le radici della comunità giuliano dalmata. Giulio Marongiu, parteciperà a tantissimi eventi di particolare rilievo, prima di dirigere la prua verso l’Istria per poi concludere la sua navigazione nuovamente nella Città alabardata. Dapprima si terrà un evento a Muggia, avamposto italiano in Istria voluto dall’Amministrazione locale in collaborazione con l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e con il Centro di Documentazione Multimediale della Cultura Istriana, Fiumana e Dalmata, quindi nella Città di Trieste parteciperà a due eventi, nella sede della Società Triestina della Vela ed uno organizzato dall’Associazione Giuliani nel Mondo, da sempre legata alle genti giuliane che vivono fuori dai confini regionali.
Quindi dal 21 al 24 settembre sarà la volta di Gorizia, Città simbolo del confine orientale che, nel 2025 celebrerà, insieme a Nova Gorica, la Capitale Europea della Cultura, sancendo finalmente la caduta di un reticolato che per l’Italia e la Slovenia ha rappresentato per tanti anni un Muro di Berlino. La partecipazione dell’equipaggio del Klizia e con esso della comunità di Fertilia, fortemente voluta dal Sindaco della Città isontina Rodolfo Ziberna, rappresenta un’importante occasione per far conoscere ai settecentomila visitatori che ogni anno partecipano alla rassegna Gusti di Frontiera, la ricchezza culturale ed il patrimonio valoriale della Comunità di Fertilia e del suo territorio.

La navigazione dell’imbarcazione di Giulio Marongiu, con il suo equipaggio al completo, solcherà quindi le acque istriane giungendo dapprima a Capodistria, quindi a Pirano in Slovenia, e poi raggiungere la Città di Rovigno in Croazia.
“Sarà per me una grandissima emozione mettere per la prima volta il piede su quella terra, che ho abbandonato da bambino” – afferma Giulio Marongiu – “Non posso immaginare oggi quali emozioni potrò provare, so solo che è arrivato il momento di ricongiungere questo filo che nel mio cuore non si è mai spezzato!”
Grazie al legame ed alla grande collaborazione con l’Unione Italiana e con le Istituzioni della Città di Rovigno, fra cui l’Ecomuseo della Batana, sarà possibile per Giulio ritrovare quei sapori e quelle sensazioni che lo legano alla sua infanzia.
Il lungo viaggio del Klizia, che sarà raccontato in un documentario che verrà girato durante il viaggio, terminerà quindi a Trieste in occasione della Barcolana, una festa del mare che sembra essere il miglior esempio di aggregazione ed integrazione di migliaia di equipaggi provenienti da
tutto il mondo che, uniti dallo stesso mare, si ritrovano, ormai da quasi sessant’anni, per una Festa del Mare, alla quale quest’anno parteciperà anche Fertilia, a bordo del Klizia.


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