Il Diario di Bordo che racconta il meraviglioso viaggio partito da Fertilia e diretto alle Terre da cui sono giunti i Padri Fondatori della comunità della piccola Città Giuliana di Sardegna è stato presentato lo scorso 9 maggio al Salone del Libro di Torino.
La presentazione del libro (PanoramiKa Editrice – Alghero) da parte dell’autore Mauro Manca, direttore dell’Ecomuseo Egea di Fertilia e componente dell’equipaggio del Klizia, insieme a Federico Marongiu, Giuseppe Bellu e del Comandante e armatore Giulio Marongiu, si è tenuta nello stand della Regione Veneto alla presenza del Presidente del Consiglio Regionale Roberto Ciambetti, di Egea Haffner, divenuta icona dell’esodo giuliano-dalmata con la sua foto della “Bambina con la Valigia”, dell’editore Claudio Calisai e di Lorenzo Salimbeni, responsabile comunicazione dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, che ha moderato l’incontro.
Durante la presentazione Mauro Manca ha raccontato i momenti salienti dell’avventura, che è stata caratterizzata da numerosi incontri con le comunità di esuli sparse lungo le 30 tappe del viaggio e dall’incontro con le comunità italiane che vivono ancora nelle terre istriane di Slovenia e Croazia.
Dalle parole di Mauro Manca è emerso il grande valore di questa vera e propria impresa, che va dalla riconciliazione fra esuli e rimasti, tutt’altro che scontata fino a pochissimi anni fa, al passaggio di testimone tra generazioni, di una memoria che rischia di essere cancellata dall’inesorabile trascorrere del tempo.
Il libro intitolato Rotta 230° – Ritorno alla Terra dei Padri, rappresenta un racconto che accompagna il lettore in un viaggio nella storia e in un’intima navigazione alla ricerca dell’identità dei figli di una comunità che ha pagato un prezzo altissimo per garantire ai propri figli la libertà dalla dittatura titina.
Protagonista del viaggio, cui hanno partecipato, alternandosi durante la navigazione, tanti altri amici e simpatizzanti dell’Associazione Egea, è Giulio Marongiu, esule di Pola che è attraccato nella sua città natale dopo ben 77 anni, dopo un viaggio di oltre 2 mesi affrontato all’età di 85 anni. Giulio, che in questo viaggio ha rappresentato tutti gli esuli che mai sono riusciti nella loro vita a rivedere le terre abbandonate dolorosamente, all’attracco a Pola, il 1 ottobre scorso, ha abbracciato i suoi nipoti, affidando loro quel filo di lana rossa che rappresenta le radici che nonostante l’esodo non si sono mai spezzate, affinché tengano accesa una Luce sulla Memoria.
Il viaggio, che diventerà presto un Film che sarà presentato a settembre al prossimo Festival del Cinema di Venezia, è destinato quindi a non terminare, e a coinvolgere sempre più le nuove generazioni che finalmente, anche grazie all’instancabile lavoro dell’Associazione Egea, che ha realizzato un importante Museo della memoria della comunità di Fertilia, hanno iniziato a trasformare la vergogna della profuganza con l’orgoglio di essere figli di una generazione di “eroi semplici”, che hanno dimostrato di avere la forza di ricostruire una vita partendo dalle macerie della guerra e di un tristissimo esodo, dimostrandosi capaci di essere emblema di inclusione, ovunque nel mondo.
Ancora una volta Fertilia fa parlare di sé in un contesto prestigioso e autorevole, grazie all’impegno di un gruppo di giovani che ha saputo riscoprire una delle pagine di storia meno conosciute del nostro paese, rendendo onore a coloro che hanno pagato con tutti i propri beni il prezzo di una guerra persa da un’intera nazione.
Fertilia, 14 maggio 2024